Nel Regno Unito è stato lanciato, a partire dal 2011, il Programma G-Cloud, per diffondere l’utilizzo del cloud tramite una serie di accordi quadro, uno store online di servizi cloud ed un’iniziativa di consolidamento dei data center. Gli accordi quadro – finalizzati alla semplificazione della fornitura di servizi cloud alle pubbliche amministrazioni da parte di operatori privati – consentono alle stesse PA di selezionare dallo store i servizi richiesti e concludere accordi di fornitura senza dover completare l’intero iter relativo all’assegnazione di appalti tramite bando pubblico. A fine 2016, gli accordi conclusi tramite lo store avevano superato 1,5 miliardi di sterline, con risparmi stimati in 339 milioni di sterline nel biennio 2016/17. Rispetto al consolidamento dei data center, il censimento ha identificato 220 strutture pubbliche. È attualmente in corso la fase di razionalizzazione, da completarsi entro il 2020, che prevede una riduzione dei costi stimata in circa 300 milioni di sterline all’anno.
UK Government Cloud First policy
In Germania il cloud è uno dei pilastri della strategia di information and communication technology del governo federale (2010), lanciata con l’obiettivo di facilitare la diffusione presso le imprese. Tematiche come sicurezza dei dati, qualità del servizio, facilità di integrazione e standard aperti sono state invece inclusi nel Cloud Computing Action Programme. Iniziative più recenti quali la Sharing Government IT – Bundescloud (2015) hanno previsto il consolidamento applicativo all’interno di un cloud federale ad architettura privata, e il consolidamento operativo delle infrastrutture all’interno di una rete di proprietà pubblica, la ITZbund. È stata prevista anche la gestione centralizzata del procurement, coordinato sempre più in modalità digitale, questo tema è stato poi ripreso anche dall’iniziativa Digital Administration 2020.
In Francia è stata creata una joint venture Pubblico-Privato, che si chiama Andromede, e di cui fanno parte anche France Telecom-Orange, Thales e Dassault Systèmes. Per la “nuvola” lo Stato francese ha deciso di investire la quota più alta nell’alleanza, 135 milioni di euro, grazie ai quali acquisire una partecipazione del 33% mentre Orange e Dassault hanno investito 60 milioni di euro ciascuna, acquisendo una partecipazione del 26,7%, mentre Thales ha investito 30 milioni per una quota del 13,3%.
Pensata con l’obiettivo di fornire un cloud sicuro e “nazionale” per il settore pubblico e per le imprese, l’iniziativa ha subito numerose interruzioni. A partire dal 2014 è stata sviluppata una piattaforma di cloud interministeriale per fornire IaaS e PaaS per ministeri e amministrazione centrale, utilizzando architetture ibride. La piattaforma utilizzerà cloud privato operato da terzi per i dati sensibili, e cloud pubblico per sviluppi.
A livello nazionale, inoltre, nel 2012 è stato lanciato il progetto RIE (Réseau interministériel de l’état), per razionalizzare le varie reti in un’unica infrastruttura capace di collegare tutte le amministrazioni della PA. Attualmente raggiunge più di 11.500 siti e 18 entità ministeriali.
Ad oggi è disponibile una piattaforma di e-government che offre servizi ai cittadini e alla pubblica amministrazione. Ai cittadini la piattaforma web offre informazioni su tasse, lavoro, immobili, mentre offre alle PA un cloud inter-ministeriale con servizi di tipo IaaS, PaaS, SaaS basato su un modello di cloud ibrido.
Anche la Spagna si è mossa sul versante della diffusione del cloud nella pubblica amministrazione, lanciando nel 2011 l’iniziativa SARA. Il progetto consiste nella creazione di una rete che collega amministrazioni centrali, regionali e locali fornendo servizi di SaaS (Software as a service) e IaaS (Infrastructure as a service) per le amministrazioni locali. L’infrastruttura, nata come architettura privata, verrà convertita progressivamente in cloud ibrido, aggiungendo nodi pubblici ai nodi privati e la fornitura di servizi aperti al pubblico anche in modalità PaaS.
SARA offriva inizialmente soprattutto IaaS e SaaS per comunicazione, reportistica, fatturazione elettronica, resource management, incident management.
L’utilizzo di SARA è però aumentato negli anni con l’aumento del numero di servizi SaaS offerto agli enti e ai cittadini. Attualmente i servizi offerti includono anagrafe, tassazione, residenza, servizi sociali, disoccupazione, catasto ecc., e ne fanno un uso massivo gli Enti Locali. Si stima che a fine 2016 (Fonti OBSAE - 2016) circa il 93% della popolazione usufruisce dei servizi cloud.
Portal de Administración Electrónica
Per quanto riguarda altri scenari internazionali merita una citazione l’esperienza statunitense (US Department of Interior).
"The Cloud First Strategy plays a pivotal role in helping the Federal Government close the productivity gap between the public and private sectors."
The Cloud First Strategy, su iniziativa della stessa Casa Bianca, è stata avviata fin dal 2011. È un insieme di politiche organizzative e linee guida tecnologiche definite per accelerare la crescita del cloud, considerato come la soluzione più efficace per garantire la sicurezza e il valore degli investimenti ICT.
La Pubblica Amministrazione Statunitense ha accelerato sul cloud per i rilevanti risultati economici ottenuti dalle imprese che si sono consolidate intorno a un gruppo molto selezionato di grandi fornitori di cloud, guidando poi il governo a spingere le Agenzie governative verso la medesima direzione.
A fine 2016, dei quasi 10.600 data center delle Agenzie federali esistenti nel 2010, ne sono stati chiusi oltre 3mila. Su 24 agenzie federali, i Dipartimenti di Agricoltura, Difesa, Interno e Tesoro rappresentano l’84% delle chiusure. Diciannove agenzie hanno riferito di aver raggiunto un risparmio di 2,8 miliardi di dollari in termini di costi operativi e di spese in conto capitale tra il 2011 e il 2015, e hanno spostato i carichi di lavoro nel cloud.