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Expand Up @@ -291,7 +291,7 @@ In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: Chi vuol venire dietro a me, rinneg
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Omelia di s. Gregorio papa
!Omelia 32 sui Vangeli
Poiché il Signore e Redentore nostro venne al mondo come un nuovo uomo, diede nuovi comandamenti al mondo. Infatti oppose alla nostra vita nutrita nei vizi la contrarietà della novità della sua. Cosa infatti l'uomo vecchio, cosa l'uomo carnale conosceva, se non tenere le sue cose, rubare le altrui, se poteva; desiderare, se non poteva? Ma il medico celeste a ciascun singolo vizio adibisce medicamenti contrari. Infatti come coll'arte della medicina le cose calde si curano con le fredde e le fredde con le calde: cosi nostro Signore oppose medicine contrarie ai peccati, tanto da ordinare la continenza ai lussuriosi, la generosità ai tirchi, la mansuetudine agli iracondi, l'umiltà agli orgogliosi.
Poiché il Signore e Redentore nostro venne al mondo come un nuovo uomo, diede nuovi comandamenti al mondo. Infatti oppose alla nostra vita nutrita nei vizi la contrarietà della novità della sua. Cosa infatti l'uomo vecchio, cosa l'uomo carnale conosceva, se non tenere le sue cose, rubare le altrui, se poteva; desiderare, se non poteva? Ma il medico celeste a ciascun singolo vizio adibisce medicamenti contrari. Infatti come coll'arte della medicina le cose calde si curano con le fredde e le fredde con le calde: così nostro Signore oppose medicine contrarie ai peccati, tanto da ordinare la continenza ai lussuriosi, la generosità ai tirchi, la mansuetudine agli iracondi, l'umiltà agli orgogliosi.

[Lectio8 in 4 loco]
Difatti quando proponeva nuovi comandamenti a quelli che lo seguivano, disse: «Chiunque non rinunzia a tutto quel che possiede, non può essere mio discepolo». Come se volesse dire apertamente: voi che per la vita vecchia desiderate la roba d'altri, elargite per il desiderio di una nuovo modo di vivere anche la vostra. Ascoltiamo cosa dice in questa lezione: «Chi vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso». Ivi si dice ché rinneghiamo la nostra roba: qui si dice ché rinneghiamo noi stessi. E forse non è faticoso all'uomo abbandonare la sua roba; ma è molto faticoso abbandonare sé stesso. È da una parte meno negare ciò che ha; molto dall'altra negare quel che è.
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Expand Up @@ -5,7 +5,7 @@ In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: Chi vuol venire dietro a me, rinneg
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Omelia di s. Gregorio papa
!Omelia 32 sui Vangeli
Poiché il Signore e Redentore nostro venne al mondo come un nuovo uomo, diede nuovi comandamenti al mondo. Infatti oppose alla nostra vita nutrita nei vizi la contrarietà della novità della sua. Cosa infatti l'uomo vecchio, cosa l'uomo carnale conosceva, se non tenere le sue cose, rubare le altrui, se poteva; desiderare, se non poteva? Ma il medico celeste a ciascun singolo vizio adibisce medicamenti contrari. Infatti come coll'arte della medicina le cose calde si curano con le fredde e le fredde con le calde: cosi nostro Signore oppose medicine contrarie ai peccati, tanto da ordinare la continenza ai lussuriosi, la generosità ai tirchi, la mansuetudine agli iracondi, l'umiltà agli orgogliosi.
Poiché il Signore e Redentore nostro venne al mondo come un nuovo uomo, diede nuovi comandamenti al mondo. Infatti oppose alla nostra vita nutrita nei vizi la contrarietà della novità della sua. Cosa infatti l'uomo vecchio, cosa l'uomo carnale conosceva, se non tenere le sue cose, rubare le altrui, se poteva; desiderare, se non poteva? Ma il medico celeste a ciascun singolo vizio adibisce medicamenti contrari. Infatti come coll'arte della medicina le cose calde si curano con le fredde e le fredde con le calde: così nostro Signore oppose medicine contrarie ai peccati, tanto da ordinare la continenza ai lussuriosi, la generosità ai tirchi, la mansuetudine agli iracondi, l'umiltà agli orgogliosi.

[Lectio8 in 4 loco]
Difatti quando proponeva nuovi comandamenti a quelli che lo seguivano, disse: «Chiunque non rinunzia a tutto quel che possiede, non può essere mio discepolo». Come se volesse dire apertamente: voi che per la vita vecchia desiderate la roba d'altri, elargite per il desiderio di una nuovo modo di vivere anche la vostra. Ascoltiamo cosa dice in questa lezione: «Chi vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso». Ivi si dice ché rinneghiamo la nostra roba: qui si dice ché rinneghiamo noi stessi. E forse non è faticoso all'uomo abbandonare la sua roba; ma è molto faticoso abbandonare sé stesso. È da una parte meno negare ciò che ha; molto dall'altra negare quel che è.
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Expand Up @@ -14,7 +14,7 @@ Sermone di san Gregorio Nazianzeno
Non posso contenere gli slanci della gioia, ma ho il cuore sussultante e commosso: e dimentico della mia propria piccolezza, brucio dalla voglia di compiere l'ufficio, o meglio ministero del grande Giovanni: e sebbene io non sia il precursore, pure ne vengo dall'eremo. Cristo riceve dunque il sacramento dell'illuminazione, o piuttosto egli illumina noi col suo fulgore: Cristo è battezzato, discendiamo anche noi con lui per ascendere egualmente con lui.

[Lectio5]
Giovanni battezza, e Gesù viene a lui, santificando certo anche lui che lo battezza, ma soprattutto per seppellire nelle acque il vecchio Adamo, e innanzi tutto, perché con ciò venissero santificate le acque del Giordano: affinché com'egli era spirito e carne, cosi quelli che sarebbero in spirito battezzati, venissero santificati per la virtù dello spirito e per l'elemento dell'acqua. Il Battista si rifiuta, Gesù insiste. «Io, dice, devo essere battezzato da te» (Matth. 3,14). La lucerna lo dice al. Sole, e la voce parla al Verbo.
Giovanni battezza, e Gesù viene a lui, santificando certo anche lui che lo battezza, ma soprattutto per seppellire nelle acque il vecchio Adamo, e innanzi tutto, perché con ciò venissero santificate le acque del Giordano: affinché com'egli era spirito e carne, così quelli che sarebbero in spirito battezzati, venissero santificati per la virtù dello spirito e per l'elemento dell'acqua. Il Battista si rifiuta, Gesù insiste. «Io, dice, devo essere battezzato da te» (Matth. 3,14). La lucerna lo dice al. Sole, e la voce parla al Verbo.

[Lectio6]
Gesù esce dall'acqua, traendo seco in certo qual modo e sollevando il mondo sommerso: e vede non già dividersi, ma aprirsi il cielo, che altra volta il primo Adamo aveva chiuso dietro di sé per sé e per noi; così, come era stato chiuso il paradiso terrestre e interdettone l'ingresso con una spada di fuoco. Lo Spirito Santo rende testimonianza: le somiglianze sono in perfetta armonia. La testimonianza viene dal cielo: perché dal cielo è disceso colui, cui (lo Spirito) rende testimonianza.
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Expand Up @@ -9,7 +9,7 @@ $Per Dominum
Antonio, Egiziano, nato da genitori nobili e cristiani, dei quali rimase orfano adolescente, entrando in chiesa ed avendo udito quelle parole del Vangelo: «Se vuoi essere perfetto, va e vendi quanto hai, e dallo ai poveri» (Matth. 19,21); come se fossero rivolte a se stesso, credé dover subito ubbidire a Cristo Signore. Venduto pertanto ogni suo avere, ne distribuì tutto il danaro ai poveri. Sciolto da questi impedimenti, intraprese a menare sulla terra un genere di vita celeste. Ma siccome discendeva nell'arena ad un pericoloso combattimento, stimò dover aggiungere allo scudo della fede ond'era armato, il sussidio delle altre virtù; e si accese di tanto ardore per acquistarle, che si sforzava d'imitare chiunque gli sembrasse eccellere in qualche virtù.

[Lectio5]
Nessuno pertanto fu più continente di lui, nessuno più vigilante. Nella pazienza, nella dolcezza, nella misericordia, nell'umiltà, nel lavoro, nello studio delle divine Scritture superava tutti. Aveva tale orrore d'incontrarsi e di parlare cogli eretici e scismatici, specie se Ariani, che diceva non doversi neppure avvicinarli. Dormiva per terra quando ve lo costringeva un necessario sonno. Amò cosi il digiuno, che non mangiava prima del tramonto del sole, e non spegneva la sete che coll'acqua; né si rifocillava con alcun cibo o bevanda prima del tramonto del sole, e spesso anche si asteneva dal cibo per due giorni; spessissimo passava la notte in preghiera. Antonio, divenuto così un vero soldato di Dio, il nemico del genere umano assalì il santissimo giovane con varie tentazioni, ch'egli vinse col digiuno e coll'orazione, Ma nonostante le sue numerose vittorie su satana, Antonio non si credeva sicuro, perché conosceva le innumerevoli arti di nuocere del diavolo.
Nessuno pertanto fu più continente di lui, nessuno più vigilante. Nella pazienza, nella dolcezza, nella misericordia, nell'umiltà, nel lavoro, nello studio delle divine Scritture superava tutti. Aveva tale orrore d'incontrarsi e di parlare cogli eretici e scismatici, specie se Ariani, che diceva non doversi neppure avvicinarli. Dormiva per terra quando ve lo costringeva un necessario sonno. Amò così il digiuno, che non mangiava prima del tramonto del sole, e non spegneva la sete che coll'acqua; né si rifocillava con alcun cibo o bevanda prima del tramonto del sole, e spesso anche si asteneva dal cibo per due giorni; spessissimo passava la notte in preghiera. Antonio, divenuto così un vero soldato di Dio, il nemico del genere umano assalì il santissimo giovane con varie tentazioni, ch'egli vinse col digiuno e coll'orazione, Ma nonostante le sue numerose vittorie su satana, Antonio non si credeva sicuro, perché conosceva le innumerevoli arti di nuocere del diavolo.

[Lectio6]
Perciò si ritirò in una vastissima solitudine dell'Egitto dove progredendo ogni giorno nella cristiana perfezione, giunse a disprezzare talmente i demoni (i cui assalti erano tanto più violenti quanto più Antonio diveniva forte a resistere) fino a rimproverarli della loro debolezza; e sovente eccitando i suoi discepoli a combattere contro il diavolo, e insegnando loro con quali armi poter vincere: Credete a me, Fratelli, diceva, satana teme le pie veglie, le preghiere, i digiuni, la povertà volontaria, la misericordia e l'umiltà, massimamente poi l'amore ardente a Cristo Signore, al cui solo segno della santissima croce fugge spossata. Egli poi divenne sì formidabile ai demoni, che molti posseduti da essi nell'Egitto, invocato il nome di Antonio erano subito liberati: ed era tanta la fama della sua santità, che Costantino Magno e i suoi figli si raccomandavano per lettera alle sue preghiere. Giunto infine all'età di centocinque anni, avendo già innumerevoli imitatori del genere di vita ch'egli aveva istituito, radunati i suoi monaci e date loro istruzioni sulla regola perfetta della vita cristiana, illustre per santità e miracoli se ne andò in cielo, il 17 di Febbraio.
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Expand Up @@ -48,7 +48,7 @@ Quest'oggi è il natale d'una Vergine, imitiamone la purezza. E il natale d'una
Si narra che avesse tredici anni allorché soffrì il martirio. La crudeltà fu tanto più detestabile in quanto che non si risparmiò neppure sì tenera età; o piuttosto fu grande la potenza della fede, che trova testimonianza anche in siffatta età. C'era forse posto a ferita in quel corpicciuolo? Ma ella che non aveva dove ricevere il ferro, ebbe di che vincere il ferro. Eccola intrepida fra le mani sanguinarie dei carnefici, eccola immobile fra gli strappi violenti di catene stridenti, eccola offrire tutto il suo corpo alla spada del furibondo soldato, ancora ignara di ciò che sia morire, ma pronta, s'è trascinata invita agli altari idolatri, a tendere, tra le fiamme, le mani a Cristo, e a formare sullo stesso rogo sacrilego il segno ch'è il trofeo del vittorioso Signore: eccola passare il collo e le mani tra i ferri (che sono presentati). Ma nessuna catena può stringere membra sì tenere. Nuovo genere di martirio! Non è ancora atta al supplizio, ed è già matura per la vittoria; ella può appena combattere, ed è capace di ottenere la corona ella aveva contro di sé il pregiudizio della (sua) età, ed era maestra nella virtù.

[Lectio6]
Non cosi sollecita va a nozze una sposa, come questa Vergine, lieta della sua sorte, affrettò il passo al luogo del supplizio. Mentre tutti piangevano, lei sola non piangeva. Molti si meravigliavano che con tanta facilità donasse prodiga, come se già fosse morta, una vita che non aveva ancora gustata. Erano tutti stupiti che già rendesse testimonianza alla divinità lei che per l'età non poteva ancora disporre di sé. Quante minacce non impiegò il carnefice per intimidirla, quante carezze per persuaderla, quante domande la sollecitarono per sposa! Ma ella: E’ fare ingiuria allo Sposo, diceva, desiderare di piacere ad altri. Mi avrà chi primo m'ha scelta perché tardi, o carnefice? Perisca questo corpo che può essere bramato da occhi che non voglio. Si presentò, pregò, piegò la testa. Avresti visto il carnefice vacillare, quasi fosse lui il condannato, tremargli la destra, impallidirsegli la faccia per pericolo altrui, mentre la fanciulla non temeva per il proprio. Ecco pertanto in una sola vittima un doppio martirio, di purezza e di religione. Ed ella rimase vergine, e ottenne il martirio.
Non così sollecita va a nozze una sposa, come questa Vergine, lieta della sua sorte, affrettò il passo al luogo del supplizio. Mentre tutti piangevano, lei sola non piangeva. Molti si meravigliavano che con tanta facilità donasse prodiga, come se già fosse morta, una vita che non aveva ancora gustata. Erano tutti stupiti che già rendesse testimonianza alla divinità lei che per l'età non poteva ancora disporre di sé. Quante minacce non impiegò il carnefice per intimidirla, quante carezze per persuaderla, quante domande la sollecitarono per sposa! Ma ella: E’ fare ingiuria allo Sposo, diceva, desiderare di piacere ad altri. Mi avrà chi primo m'ha scelta perché tardi, o carnefice? Perisca questo corpo che può essere bramato da occhi che non voglio. Si presentò, pregò, piegò la testa. Avresti visto il carnefice vacillare, quasi fosse lui il condannato, tremargli la destra, impallidirsegli la faccia per pericolo altrui, mentre la fanciulla non temeva per il proprio. Ecco pertanto in una sola vittima un doppio martirio, di purezza e di religione. Ed ella rimase vergine, e ottenne il martirio.

[Lectio94]
Dal libro di sant'Ambrogio Vescovo sulle Vergini
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Expand Up @@ -5,7 +5,7 @@ S. Polycarpi Episcopi et Martyris;;Duplex;;3;;vide C2
S. Polycarpi Episcopi et Martyris;;Simplex;;1.1;;vide C2

[Oratio]
O Dio, che ci rallegri con l'annuale solennità del tuo beato Martire e Vescovo Policarpo; concedi benigno che, come ne celebriamo il natale, cosi ne godiamo anche la protezione.
O Dio, che ci rallegri con l'annuale solennità del tuo beato Martire e Vescovo Policarpo; concedi benigno che, come ne celebriamo il natale, così ne godiamo anche la protezione.
$Per Dominum

[Lectio4]
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2 changes: 1 addition & 1 deletion web/www/horas/Italiano/Sancti/02-12.txt
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Expand Up @@ -80,7 +80,7 @@ v. Carissimi: Godete di partecipare ai patimenti di Cristo, affinché quando si
$Deo gratias

[Hymnus Laudes]
v. Questi padri menano cosi la loro vita nell'ombra,
v. Questi padri menano così la loro vita nell'ombra,
che come sette gigli dal niveo candore
e ben cari all'augusta Vergine, Pietro
li vede brillare.
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2 changes: 1 addition & 1 deletion web/www/horas/Italiano/Sancti/07-15.txt
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Expand Up @@ -2,7 +2,7 @@
S. Henrici Imperatoris Confessoris;;Semiduplex;;2;;vide C5

[Oratio]
O Dio, che quest'oggi trasferisti il tuo beato Confessore Enrico dal fastigio dell'impero terreno al regno eterno: ti supplichiamo umilmente, che, come prevenendolo con l'abbondanza della tua grazia, gli facesti superare le lusinghe del secolo, cosi faccia che noi evitiamo, per sua imitazione, le seduzioni di questo mondo, e giungiamo a te con cuore purificato.
O Dio, che quest'oggi trasferisti il tuo beato Confessore Enrico dal fastigio dell'impero terreno al regno eterno: ti supplichiamo umilmente, che, come prevenendolo con l'abbondanza della tua grazia, gli facesti superare le lusinghe del secolo, così faccia che noi evitiamo, per sua imitazione, le seduzioni di questo mondo, e giungiamo a te con cuore purificato.
$Per Dominum

[Lectio4]
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2 changes: 1 addition & 1 deletion web/www/horas/Italiano/Sancti/09-22.txt
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Expand Up @@ -19,7 +19,7 @@ $Per Dominum
Tommaso nato in Spagna nella città di Fontepiano nella diocesi di Toledo nell'anno del Signore 1488 da ottimi genitori, fin da bambino nutrì verso i poveri sentimenti particolari d'affetto e di misericordia. E, fanciullo ancora, ne diede numerosi esempi; quello, fra gli altri, che più d'una volta si spogliò delle proprie vesti per coprire chi non ne aveva. Uscito d'infanzia, fu mandato ad Alcalà per studiarvi le lettere come alunno nel collegio maggiore di san Idelfonso, ma richiamato per la morte del padre, consacrò tutta la sua eredità al mantenimento di vergini indigenti; poi, tornatovi subito per compiervi il corso di sacra teologia, si distinse talmente nel sapere, che, costretto a occuparvi una delle cattedre dell'università, vi trattò meravigliosamente le questioni di filosofia e di teologia, senza cessare nel contempo di chiedere a Dio istantissimamente con assidue preghiere la scienza dei Santi e una norma retta di vita e di costumi. Quindi, dietro ispirazione divina abbracciò l'istituto degli Eremiti di sant'Agostino.

[Lectio5]
Divenuto professore, si distinse in tutte le virtù che sono l'ornamento della vita religiosa, nell'umiltà, pazienza, continenza, ma soprattutto fu celebre per la sua ardentissima carità, mantenendosi, tra le svariate e molteplici occupazioni, collo spirito sempre fortemente applicato all'orazione e alla meditazione delle cose divine. Costretto d'accettare l'onere della predicazione impostagli a motivo dell'eminente sua santità e dottrina, aiutato dalla grazia divina, ritrasse dal fango del vizio sulla via della salvezza peccatori senza numero. Chiamato poi a reggere i suoi confratelli, seppe unire la prudenza, la equità e la dolcezza con pari sollecitudine e severità; cosi che rafforzò o ristabilì l'antica disciplina del suo ordine in molte case.
Divenuto professore, si distinse in tutte le virtù che sono l'ornamento della vita religiosa, nell'umiltà, pazienza, continenza, ma soprattutto fu celebre per la sua ardentissima carità, mantenendosi, tra le svariate e molteplici occupazioni, collo spirito sempre fortemente applicato all'orazione e alla meditazione delle cose divine. Costretto d'accettare l'onere della predicazione impostagli a motivo dell'eminente sua santità e dottrina, aiutato dalla grazia divina, ritrasse dal fango del vizio sulla via della salvezza peccatori senza numero. Chiamato poi a reggere i suoi confratelli, seppe unire la prudenza, la equità e la dolcezza con pari sollecitudine e severità; così che rafforzò o ristabilì l'antica disciplina del suo ordine in molte case.

[Lectio6]
Designato all'arcivescovado di Granata, ricusò l'insigne dignità con mirabile umiltà e costanza. Ma poi, costretto da ordine dei superiori, accettò il governo della chiesa di Valenza, che amministrò per quasi quindici anni così bene, da compiere tutti i doveri d'un pastore santissimo e zelantissimo. Peraltro senza cambiar nulla del suo tenore di vita abituale. la sua inestinguibile carità si esercitò ancor più generosamente, prodigando ai poveri le rendite considerevoli della sua chiesa, non riserbandosi neppure il letto; poiché quello su cui trovavasi allorché fu chiamato in cielo, gli era stato imprestato da quello stesso cui egli l'aveva donato poco prima a titolo di elemosina. Si addormentò nel Signore l'8 Settembre in età di 68 anni. Dio volle manifestare la santità del suo servo e in vita e dopo morte; così un granaio rimasto del tutto vuoto, per averne distribuito il frumento ai poveri, si ritrovò ripieno d'un tratto, e un fanciullo morto ritornò alla vita sulla sua tomba. Glorificato da questi ed altri miracoli, il sommo Pontefice Alessandro VII l'iscrisse nel numero dei Santi.
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